Stalingrado, l’attuale Volgograd, oggi si estende per circa 70 chilometri sul lato destro del fiume Volga e conta circa un milione di abitanti; nel 1942 nella città si trovavano circa 525.000 abitanti e nel momento dell’attacco tedesco, l’evacuazione non era ancora cominciata. La visita prevede, oltre a quanto tutto descritto di seguito, un giro in battello sul Volga per ammirare la città direttamente dal fiume.
Il Memoriale della Battaglia si trova sulla famosa collina Mamaev Kurgan che durante la battaglia fu contesa da entrambe le parti tanto da devastarla completamente; ancora oggi sono visibili i resti delle trincee scavate durante gli scontri.
Il Museo della Battaglia raccoglie oltre 50.000 reperti storici: mezzi, decorazioni ed armi utilizzati durante i durissimi scontri che si verificarono dentro e fuori la città. A fianco è possibile visitare il vecchio Mulino, uno dei pochi edifici originali rimasti in piedi dai tempo dell’assedio, difeso dal 42° Reggimento Fucilieri della Guardia.
La Casa di Pavlov era un edificio fortificato difeso da un plotone di russi contro i continui assalti tedeschi; nelle vicinanze il Memoriale di Pavlov è appunto dedicato ai difensori della casa.
Presso l’Univermag Store, all’epoca grande magazzino, è possibile visitare il quartier generale della Sesta Armata e luogo ove si arrese il feldmaresciallo Paulus nel gennaio 1943; è annesso un piccolo museo.
Nella città sono presenti diversi monumenti e cippi in ricordo di quei tragici eventi, in particolare il Memoriale della Flottiglia del Volga, dedicato ai coraggiosi marinai che con il loro fondamentale contributo sostennero sempre le truppe combattenti, e il Monumento della 62a Armata, posizionato ove era presente il comando della principale armata schierata in Stalingrado.
Degne di nota e da visitare sono le zone ove sorgevano il Granaio e la Fabbrica di Trattori; qui si svolsero durissimi scontri, spesso corpo a corpo fra le truppe tedesche e quelle sovietiche, rispettivamente nel settembre e nell’ottobre 1942.
Fuori dalla città sorge la zona del vecchio aeroporto di Pitomnik; la pista d’atterraggio all’epoca consentì di rifornire le truppe assediate e di soccorrere i numerosissimi feriti.
Presso l’abitato di Rossoschka sorge il cimitero dedicato a tutti i caduti della battaglia; realizzato dal Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge (l’ente tedesco preposto alle onoranze funebri dei caduti in guerra), raccoglie i resti di circa 37.000 caduti tedeschi e di circa 11.600 caduti sovietici.
Varie località delimitano il confine iniziale della sacca di Stalingrado e possono essere oggi visitate: Kalach raggiunta da uno dei due bracci “corazzati” che chiusero ogni via di fuga alla Sesta Armata (ove è anche presente un piccolo cimitero di guerra sovietico); Marinovka, Karpovka e Novo Rogachik dove si svolsero diversi combattimenti fra le truppe assediate e quelle attaccanti.
Infine, prima della partenza da Mosca, è prevista la visita al Museo dei mezzi corazzati di Kubinka, uno dei musei più importanti al mondo con numerosi pezzi sovietici e tedeschi della seconda guerra mondiale.
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